Quando si parla di Parma, tutti citano il Teatro Regio, il Parco Ducale, la Galleria Nazionale, il Duomo e il Battistero. Nonostante questi siano luoghi che tutti dovrebbero vedere almeno una volta, la nostra città non finisce qui.
Avete già visitato una volta Parma, ma stavolta siete alla ricerca di qualcosa di meno noto? Siete turisti esigenti in cerca di luoghi “alternativi”? O magari abitate a Parma, ma non avete mai avuto l’occasione di esplorare la città fino in fondo?
Dopo aver letto questa guida potrete dimostrare una conoscenza di Parma decisamente fuori dal comune!
1. Lo CSAC nella Certosa di Paradigna
Partiamo da un museo che in realtà non è un museo, bensì un archivio: lo CSAC, il Centro Studi e Archivio della Comunicazione, situato nell’antico monastero cistercense di Valserena. Si tratta di una delle più vaste raccolte in Italia di materiale riguardante la fotografia, il design, i media e lo spettacolo, ma ospita anche sculture e dipinti di importanti artisti nel XX secolo. Un vero paradiso della cultura visiva e degli oggetti della comunicazione contemporanea. Se non lo conoscevate, però, non è colpa vostra: il fatto è che l’accesso al centro è sempre stato consentito soltanto agli addetti ai lavori. Le cose però stanno per cambiare: pare che dalla metà del 2015 la struttura sarà aperta al pubblico, con mostre permanenti e spazi dedicati all’accoglienza.
![[cml_media_alt id='2526']Centro Studi e Archivio della Comunicazione[/cml_media_alt]](https://scorcidiparma.it/wp-content/uploads/650x609xcsac-parma.jpg.pagespeed.ic.OJbzMSWILI.jpg)
2. Il Museo Bodoniano in Pilotta
In Pilotta, a fianco dei più noti Teatro Farnese, Galleria Nazionale e Museo Archeologico, c’è anche il meno conosciuto Museo Bodoniano, in memoria di una figura che in pochi ricordano: Giambattista Bodoni, tipografo del Settecento divenuto celebre per la perfezione dei caratteri (il “Bodoni” è tuttora uno dei font più utilizzati nell’editoria) e la raffinatezza delle edizioni che realizzava. Napoleone stesso si recò di persona a Parma per rendere omaggio a quello che egli riteneva non un semplice artigiano, ma un vero e proprio artista in senso lato. Il Museo, che è collocato nelle stesse stanze che ospitavano la “Stamperia Reale”, raccoglie una collezione composta di migliaia di volumi, carteggi e strumenti tipografici della bottega di Bodoni.
![[cml_media_alt id='2813']Fonte: giornaledelgarda.info[/cml_media_alt]](https://scorcidiparma.it/wp-content/uploads/museo-bodoni.jpg)
3. L’Antica Spezieria di San Giovanni
4. La Casa del Suono
5. Il Museo del Vino a Sala Baganza
Ora siamo pronti a spostarci fuori dalle “mura” della città, precisamente in località Sala Baganza. Qui, nelle cantine della Rocca Sanvitale, ha sede il Museo del Vino, un percorso espositivo e sensoriale dedicato al vino di Parma, alla sua storia e alla sua cultura. Le sette sale in cui è strutturato il Museo ci raccontano “l’archeologia” del bere vino, le caratteristiche della pianta della vite, gli strumenti utilizzati dai viticoltori, il rito della vendemmia, l’evoluzione delle tecniche e dei processi nel corso dei secoli, le antiche tradizioni e il ruolo del vino nella storia e nell’arte, oltre a fornirci suggerimenti sui migliori vini prodotti nella zona e gli abbinamenti consigliati.
![[cml_media_alt id='2790']Museo del vino Rocca di Sala Baganza[/cml_media_alt]](https://scorcidiparma.it/wp-content/uploads/museo-vino.jpg)
6. Il Museo del “quotidiano” a Ozzano Taro
Da Sala Baganza ci spostiamo in una frazione di Collecchio, per la precisione a Ozzano Taro: qui troviamo il Museo Ettore Guatelli, una collezione di 60 mila oggetti di uso quotidiano del mondo contadino. La raccolta ha un enorme valore etnografico: gli oggetti sono testimonianza di un mondo artigianale e pre-industriale ormai estinto, e ci permettono di capire anche un po’ della mentalità e dell’immaginario di chi possedeva queste cose. La mossa geniale di Guatelli è stata quella di collocare una quantità enorme di oggetti gli uni vicino agli altri, in maniera apparentemente casuale, ma che in realtà vanno a formare un disegno, un motivo ben preciso, che conferisce rilievo artistico all’intera operazione.