Il Castello di Torrechiara

Torrechiara è un piccolo comune a 18 chilometri da Parma e a due passi da Langhirano, patria del prosciutto crudo e “anticamera” dell’Appennino parmense. Originariamente il paese si chiamava “Torciara”, dall’attività principale che vi era svolta: la “torchiatura” delle olive per produrre l’olio.

In cima alla collina attorno alla quale sorge il paese, a dominare le abitazioni e la vasta campagna circostante, si erge maestoso il Castello di Torrechiara, uno dei famosi “castelli del Ducato” disseminati in tutto il territorio parmense.

Castello di Torrechiara
Fonte: turismoebenessere.it

Ognuno di questi antichi manieri medievali merita una visita: c’è la Rocca Sanvitale a Fontanellato, che ospita un capolavoro di Parmigianino e l’unica Camera Ottica funzionante in Italia; la Rocca di Soragna, in cui ancora oggi risiede l’ultimo discendente di una della casate più nobili e antiche d’Italia: il casato dei Meli Lupi; la Reggia di Colorno, uno straordinario esempio di residenza reale circondata da un meraviglioso giardino alla francese. Solo per citarne alcuni.

Tra tutti però, il Castello di Torrechiara è sicuramente uno degli esempi più rilevanti e meglio conservati di architettura castellare italiana, oltre a possedere una storia affascinante e “romantica”: il castello è famoso per essere stato la dimora della storia d’amore tra Pier Maria de’ Rossi e la sua amante, Bianca Pellegrini.

Castello di Torrechiara
Fonte: advicetotravel.com

In effetti il castello di Torrechiara, per quanto massiccio, non possiede i tratti aspri e militareschi delle altre rocche; questo perché si tratta in realtà di una elegante e raffinata dimora residenziale, solamente “travestita” da fortilizio. Il vero motivo che spinge Pier Maria Rossi a edificare il castello (il trentesimo in suo possesso, per la precisione) è quello di ospitare gli incontri con la bella amante: entrambi infatti erano sposati, e quindi costretti, per vedersi, a effettuare “trasferte” clandestine.

Da ciò deriva l’aspetto fiabesco del luogo, il cui fascino scenografico è stato notato anche all’estero: nel 1985 il regista americano Richard Donner vi ambientò il film “Ladyhawke”, una vicenda di amori e incantesimi ambientata nel Medioevo e con protagonisti le star hollywoodiane Rutger Hauer, Michelle Pfiffer e Matthew Broderick.

Ladyhawke
Immagine tratta dal film “Ladyhawke”

Del resto, se si superano le tre cortine difensive e si procede all’interno del castello, le raffinate decorazioni delle stanze rivelano la vera identità della fortezza: la sontuosa stanza privata di Bianca Pellegrini, detta “camera d’Oro”, contiene un ciclo di affreschi realizzato da Benedetto Bembo, pittore bresciano allora molto in voga, mentre la volta dell’Oratorio di San Nicomede è stata decorata da Cesare Baglione, con una serie di affreschi che raffigurano, in raffinate forme tardomanieristiche, paesaggi di fantasia, figure mitologiche e grottesche.

Castello di Torrechiara
Fonte: favoledellabotte.blogspot.it
Camera d'Oro Castello Torrechiara
Fonte: wikipedia.org

Proprio l’oratorio, in seguito ai danni provocati dal sisma del 23 dicembre 2008, è stato a lungo interdetto alle visite turistiche, ma oggi, grazie all’intervento della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici di Parma e Piacenza, è nuovamente aperto al pubblico.

Dalle due ampie logge che si aprono sul lato orientale si accede al belvedere, da cui la vista spazia sul crinale appenninico fino al monte Cusna. Gli appartamenti si affacciano su un grande cortile rinascimentale, più degno di un palazzo signorile di città che di un castello feudale.

Cortile d'Onore Castello di Torrechiara
Fonte: favoledellabotte.blogspot.it

Oltre al meraviglioso castello, Torrechiara offre molto altro ai suoi visitatori: prima di tutto la badia di Santa Maria della Neve, famosa per il laboratorio apistico e i prodotti cosmetici a base di miele che vi vengono prodotti. Poi occorre segnalare il Festival di Torrechiara, una rassegna di musica che dal 2005 è dedicata a Renata Tebaldi, uno dei più grandi soprano italiani, soprannominata da Arturo Toscanini “Voce d’Angelo”.

Infine, per chi volesse trascorrere qualche ora di piacevolezza sorseggiando una birra artigianale e degustando ottimi salumi nostrani, ricordo che all’ingresso del paese c’è il birrificio “Panil”, che ogni anno a inizio settembre organizza il “Panil Day”: una grande festa con fiumi di birre, torta fritta e salumi, dolci fatti in casa, musica da vivo… Il tutto nel verde del cortile del birrificio, circondati da filari di viti e botti piene di ottima birra.

Panil Torrechiara birrificio
Fonte: mangiotipico.it

1 commento su “Il Castello di Torrechiara”

  1. Pingback: Il Castello di Torrechiara « Scorci di Italia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *