Sapere cosa succede a Parma oggi è importante, ma è bello anche dare uno sguardo a quella che era Parma nel passato: posti che non esistono più, eventi curiosi accaduti nei luoghi storici della città, ricorrenze e usanze perdute.
Per questo dobbiamo ringraziare Pramzan Blog e soprattuto il giornalista e fotografo Giovanni Ferraguti, che ha avuto l’accortezza di documentare tutti gli strani eventi (alcuni eccezionali) e le curiosità che, nel corso degli anni, hanno coinvolto i luoghi di Parma.
Il baseball in Piazza del Duomo
Il gioco “americano” del baseball ha una lunga e forte tradizione nella nostra città: nel 1977 il Parma conquista il suo secondo scudetto consecutivo (con la Germal) e si appresta a vincere quelli dell’81 e dell’82 (con la Parmalat). Qui vediamo alcuni ragazzini che decidono di utilizzare piazza Duomo come “diamante”… Un po’ come se qualcuno oggi si mettesse a giocare a pallavolo sotto la statua di Garibaldi!
I concerti domenicali al Parco
Foto come questa fanno un po’ impressione, perché non si è abituati a vedere scene simili oggi: centinaia di persone che ascoltano in piedi un’intera orchestra diretta dal maestro Giovanni Veneri, proprio sul vialone principale del Parco Ducale. Parma è da sempre una capitale della musica, come Vienna, come Salisburgo…Allora perché una così bella usanza è stata persa?
La protesta nella peschiera
A proposito di concerti al Parco, fu proprio durante uno di questi concerti, a cui stavano assistendo svariate autorità e un folto pubblico, che avvenne un fatto surreale: un uomo a bordo di un gommone si mise a protestare con un megafono. Si trattava di Luigi Grossi, banchiere (anzi, ex banchiere) da poco licenziato dalla Cassa di Risparmio, e proprio per questo abbastanza arrabbiato con le autorità cittadine.
“Ne fece di tutti i colori: con il suo megafono protestò dall’alto del campanile di Giotto a Firenze, da una guglia del Duomo di Milano, dalla torre degli Asinelli a Bologna. E per queste sue imprese (tra l’altro si incatenò e perfino si crocifisse) andò anche in carcere” (pramzablog.it).
L’antico e il moderno per il Ponte Du Tillot
Parma possiede dei ponti che sono storici: il ponte di Mezzo, il Caprazzucca, il ponte Verdi…Con l’espansione urbanistica è emersa la necessità di costruire nuovi ponti, che unissero i quartieri periferici della città. Al di là dell’ultimo (e contestatissimo) Ponte Nord, nella parte Sud nel 1987 sorge il Ponte Du Tillot, intitolato al grande architetto francese che ha contribuito a rendere Parma la città che è oggi. In questa foto vediamo una foto dell’epoca in cui si “incrociano” un vecchio calesse e una moderna automobile, il passato e il futuro di Parma.
Lo Stradone della Mille Miglia
Assieme al Du Tillot, l’altro storico “disegnatore” della nostra città è Alexander Ennemond Petitot che, ormai due secoli e mezzo fa, progettò e realizzò quel lungo viale alberato da tutti conosciuto come “lo Stradone”. Il viale, che ricalca il modulo dei grandi viali parigini, fu pensato per nobilitare la città, ma soprattutto aveva la funzione di condurre carrozze e pedoni al suo “punto focale”: il Casino Petitot, il primo caffé d’Italia. Ma nei ricordi recenti di tutti lo Stradone è quello della Mille Miglia degli anni ’50, con tutti i parmigiani appostati ad aspettare il passaggio dei velocissimi bolidi.
La triste fine del Teatro Ducale
Nel 1991 andò in scena l’ultimo spettacolo del Teatro Ducale, con grave indignazione da parte della cittadinanza. Il cinema/teatro, posto all’incrocio tra via Bixio e via Costituente, era un punto di riferimento per i parmigiani che volevano assistere a un film o a uno spettacolo teatrale. Addirittura il Ducale aveva ospitato la stagione operistica nel 1983-84, quando il Regio era stato reso inagibile dal terremoto.
L’ingresso del Tardini
Lo stadio del Parma è una struttura moderna, ma ha un ingresso monumentale. Anni fa si è discusso a lungo se cambiare o meno l’ubicazione dello stadio (alla fine è rimasto al suo posto), ma su una cosa si era concordi: l’ingresso sarebbe rimasto dov’era, con i suoi pennoni, lo stemma centrale e il nome di chi l’ha fermamente voluto. Ennio Tardini era un avvocato degli anni Venti, nonché una delle persone più influenti di Parma, che però non riuscì a vedere realizzato il suo sogno: la prima pietra dello stadio fu posata il 1° gennaio del 1923 e lui morì nell’agosto dello stesso anno.
Scavano per la “metro”
Per un po’ è girata voce che si dovesse costruire una metropolitana a Parma. Poi non se n’è fatto nulla, ma se i lavori fossero cominicati probabilmente la piazza sarebbe stata ridotta così, lasciando la statua di Garibaldi “con i piedi scoperti” per la seconda volta. Come nel 1927, quando la piazza venne sventrata per consentire la costruzione del “grandioso albergo diurno” di un imprenditore bolognese, il commendator Cleopatro Cobianchi, che poi ospitò anche un locale da ballo, il “Ragno d’oro”.
Il dissenso al Regio
Si sa, il pubblico del Teatro Regio è da sempre uno dei più esigenti al Mondo. I fischi e i “buuu” provenienti dal loggione ormai non fanno nemmeno più tanto scalpore. Ce n’è però una che è diventata storica: quella del 28 dicembre del 1961, quando i melomani stroncarono impietosamente il giovane tenore Ruggero Bondino alla prima della “Traviata”. In quel caso la protesta fu così clamorosa che la Gazzetta organizzò un dibattito tra il maestro Arturo Basile, che prese le difese del tenore, e un’agguerrita rappresentanza di loggionisti. Il dibattito fu addirittura ripreso dagli inviati delle maggiori testate giornalistiche nazionali.